Due orecchie e una bocca

Due orecchie e una bocca

Perché facciamo le cose?

 

Per piacere agli altri?

Per renderci più interessanti?

E se poi gli altri non ci ascoltano?

 

Questo articolo non è una scusa per poter essere egoisti senza sentirsi in colpa, anzi, tutt’altro.

 

Ho notato che quando torno da un viaggio le persone tendono a farmi domande ultra-generiche, che mi mandano in affanno. La prima, la più temuta: “Com’è andata?”

 

Okay,

ti devo dire tutto quello che è successo?

Te lo riassumo?

E se sì,

te lo riassumo in chiave simpatica?

Etnologica?

Poetica?

 

e poi si torna a parlare di quello che succede nelle loro giornate, quasi fossero stati obbligati a farti quella merda di domanda.

 

Quasi come se avessero dovuto fare il compitino e appena tu rispondi, pufff, finito l’interesse.

 

Ultimamente, dicevo, ho fatto dei viaggi, ed è proprio quello che mi è successo. Ho sentito dell’interesse solo da poche persone, da loro ho percepito la vera curiosità.

 

Per carità, anche io quando un amico torna da una grande esperienza non ho subito voglia di fargli domande, prima me lo voglio coccolare un po’. Perché mi sento quasi obbligato a parlare di quello e io quando mi sento obbligato, non mi sento bene, e allora lascio passare del tempo, cerco un compromesso, un po’ mi costringo a chiedergli qualcosa e un po’ aspetto.

Aspetto di essere pronto a sapere tutto su quell’esperienza, perché credo che abbiamo la fortuna di poter vivere e sentire cose, pure senza viverle e sentirle ma solo ascoltando gli altri. Eppure, chissà perchè, a volte preferiamo raccontare per l’ennesima volta come ci ha trattato male la cassiera di quel supermercato, invece di chiedere al nostro amico come si è sentito a viaggiare per la prima volta da solo, com’è stata la cucina spagnola, come ha percepito gli abitanti di quel paese, qual è la scena più divertente della sua vacanza.

 

 

Nelle conversazioni che faccio, mi sembra sempre che sia una gara a dire la propria opinione, a raccontare la proprio storia.

Anche io ce l’ho tantissimo. Non vedo l’ora tocchi a me parlare, non vedo l’ora di dire cosa farei io, cosa cambierei. Eppure i nostri racconti, i nostri pensieri li sentiamo tutti i giorni, allora perché abbiamo così tanta voglia di raccontarli?

 

Non sarebbe più bello ascoltare per scoprire, per sentire una nuova opinione.

Non dovremmo forse fare a gara per non parlare, per essere quelli che ricevono la storia?

Gente che parla sopra ad altri. Gente che smette di ascoltare, in testa hanno solo la loro storia e li vedi che ti guardano con un sorriso da ebeti, facendoti cenno con la testa solo perché non vedono l’ora di poter intervenire.

 

Io, cari lettori, che vi faccio la morale, rappresento proprio questo tipo di persone, e mi chiedo perché a volte agiamo per sembrare, più belli, più cool, più sueg, più interessanti se tanto gli altri alla fine vogliono solo parlarci di loro?

 

Forse a volte mi sento solo un po’ troppo come la Livia Pinheiro-Rima di Peter Cameron quando diceva:

“A volte penso che tu non mi ascolti. So che è il prezzo da pagare per chi parla troppo: le persone smettono di ascoltarti. Ma io preferisco parlare e non essere ascoltata piuttosto che non parlare affatto. Almeno tiro fuori tutto”

“Che intendi?” le veniva chiesto…

 

Okay, ora iniziamo con qualche dato, secondo quanto letto in alcuni articoli: “Udiamo, ma non ascoltiamo”. Vivendo in una società che ci porta a disinteressarci di quello che gli altri hanno da dirci, poiché tutto quello che conta è ciò di cui siamo convinti.

 

Nonostante ciò, gli studi ci dicono altro, secondo Daniel Goleman (psicologo, scrittore e giornalista statunitense) gli individui che raggiungono il successo a livello professionale di solito sono più ricettivi e possiedono una gamma di interessi molto ampia. Le persone con una maggiore capacità di ascolto ed empatia posseggono anche un maggiore controllo delle situazioni e delle proprie risorse.

 

Chi sa ascoltare secondo Goleman riesce a percepire meglio gli stati d’animo del suo interlocutore, riuscendo a cogliere persino il gesto più impercettibile dell’altra persona.

 

Ma, quali sono le ragioni di questo nostro non ascoltare?

 

La ricerca ci suggerisce tre principali ragioni.

La prima è che tendiamo ad ascoltare come se avessimo impostato il “pilota automatico”.

 

La seconda è che siamo concentrati su noi stessi, “ma io questa cosa la so già”,

 

e infine  tendiamo a limitare la nostra capacità di ascolto alle cose che confermano le nostre convinzioni, facendo una selezione. Abbiamo abitudini già acquisite, perciò non vogliamo che gli altri ci convincano di cose che, ovviamente, sappiamo già.

 

 

E qui si crea un bel conflitto d’interessi, tutti con la morbosa voglia di raccontare, nessuno con quella di ascoltare, e come ce lo spieghiamo che spesso le parole che ci rimangono più impresse nelle nostre giornate son le parole e le azioni degli altri?

Ciò che fanno gli altri a volte cambia la nostra esistenza, ciò che gli altri dicono o pensano su un nostro comportamento, cambia la nostra percezione. Ma quando è il momento di ascoltare non ci importa, ci piacciono solo le parole che sentiamo vagare libere e che arrivano al nostro orecchio per caso.

 

“Che tiro fuori le parole, i pensieri, le idee. Se non li esprimi che senso hanno?” si chiedeva  Livia Pinheiro-Rima, e mi chiedo io scrivendo ora “Muoiono insieme a te. Invece, quando li esprimi, sono nel mondo. Chi lo sa cosa accade ai suoni? Noi pensiamo che scompaiano, ma potrebbero benissimo continuare a vibrare, restare sospesi nell’universo, e magari fra cento milioni di anni qualcuno o qualcosa ne percepirà la vibrazione. Magari sentiranno per filo e per segno quello che ti sto dicendo adesso!”.

 

 

Eppure se abbiamo due orecchie e una bocca è perché forse dobbiamo ascoltare il doppio di quello che dobbiamo dire.

 

 

 

Fonti:

LamenteèMeravigliosa - Non ascoltiamo per capire, ma per rispondere, https://lamenteemeravigliosa.it/ascoltiamo-capire-rispondere/ , 2016.

Romagnoli G. - Perchè non ti ascotltano? La cosa più importante della comunicazione efficace!, https://psinel.com/perche-non-ti-ascoltano-la-cosa-piu-importante-della-comunicazione-efficace/, PsiNel, 2024.

 

Canzone consigliata: Ascolta di gIANMARIA.

Torna al blog